Fonte: Vigilanza Privata online
Cresce l’insicurezza nel paese, reale e percepita. Per il Censis gli imprenditori hanno sempre più paura della microcriminalità e secondo l’Osservatorio Europeo sulla sicurezza (Demos & Pi e Osservatorio di Pavia per Fondazione Unipolis) i cittadini temono di essere derubati, in casa propria e per le vie delle città.
Gli ultimi dati del Viminale raccontano poi un’Italia che denuncia cinque reati al minuto, gran parte dei quali di natura predatoria. Questa Italia, con tutte le criticità del nodo congiunturale, fa paura.
In un simile scenario, cala il comparto che sarebbe più titolato a dare delle risposte di sicurezza: le guardie giurate segnano infatti un -2% e gli Istituti di Vigilanza Privata mostrano maggiore sofferenza e un quadro finanziario più precario rispetto alle imprese che lottano per la competitività negli altri settori. La pressione fiscale, la crisi e i tempi di pagamento dei clienti della sicurezza, nettamente superiori alla media del campione nazionale, mettono a dura prova le tenuta finanziaria delle aziende. Il credit crunch fa il resto. Non è un caso, quindi, che il 28,8% delle imprese di sicurezza non sia riuscita a fare investimenti negli ultimi dodici mesi e che il 36,5% non preveda di farne a breve. La domanda si affida quindi alla tecnologia, dimenticando però che le telecamere servono a poco se nessuno le guarda e se nessuno interviene sul campo.